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Infiltrazioni

Infiltrazioni

I filler si dividono in due grandi categorie: riassorbibili e permanenti. Noi utilizziamo solo filler completamente riassorbibili come acido ialuronico e collagene che, sebbene debbano essere periodicamente reiniettati, hanno il vantaggio di essere totalmente biocompatibili con l’organismo, evitando così le temibili complicanze.

  • Hyacorp è il più avanzato acido ialuronico macromolecolare, sicuro e biocompatibile, di origine non animale, indicato per il ripristino dei volumi e per il rimodellamento delle superfici del Corpo.

Senza chirurgia, Hyacorp, grazie alla caratteristica che lo contraddistingue, viene iniettato con aghi sottilissimi ripristinando i volumi ed idratando le aree del corpo e del viso.

Con Hyacorp è possibile ricostruire e rimodellare glutei, polpacci ed ogni zona del corpo ove sia necessario un aumento del tessuto adiposo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fosfatidilcolina:

L’impiego della fosfatidilcolina nel trattamento dell’adiposità localizzata è piuttosto recente, ma non per questo privo di efficacia. Se iniettata direttamente nel tessuto adiposo attraverso sottilissimi aghi, la fosfatidilcolina è in grado di solubilizzare i grassi, riducendo il volume delle cellule che li contengono. La tecnica, svolta in regime ambulatoriale e scarsamente invasiva, è chiamata Lipodissolve. Questo effetto è particolarmente utile nel trattamento degli accumuli adiposi che, vuoi per fattori endocrini e metabolici, vuoi per uno stile di vita sedentario, risultano particolarmente resistenti ai tradizionali interventi dietetici e comportamentali. Lipodissolve rappresenta pertanto un nuovo ed efficace trattamento contro le adiposità localizzate e la cellulite, anche quando tali inestetismi si localizzano in punti critici, come l’addome, l’interno coscia, la coulotte de cheval ed i fianchi.

L’efficacia della fosfatidilcolina è limitata al trattamento di volumi adiposi superficiali e non eccessivi, per i quali la tecnica chirurgica di liposuzione rimane la soluzione più efficace. L’iniezione, inoltre, non è esente da inconvenienti; all’indomani della seduta, le zone trattate potrebbero ritrovarsi leggermente infiammate, doloranti o punteggiate da gonfiori. In rari casi si osserva la comparsa di piccoli noduli ed ematomi, che tendono comunque a regredire nel giro di qualche settimana.

Laser Terapia

Laser Terapia

Chirurgia del corpo

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Liposuzione Liposcultura

Liposuzione Liposcultura

La liposuzione è un intervento chirurgico che consente di rimuovere e modellare il tessuto adiposo in eccedenza localizzato in alcune aree del corpo, senza causare evidenti cicatrici cutanee. Più che una diminuzione del peso totale, l’intervento ha lo scopo di rimodellare il profilo corporeo. Il tessuto adiposo viene aspirato da una cannula collegata ad un apparecchio aspirante e introdotta nel grasso situato sotto la pelle, attraverso una piccola incisione praticata in prossimità dell’area da correggere. Tramite opportuni movimenti della cannula, il grasso in eccesso viene frantumato ed aspirato. Al fine di ottenere un buon risultato è fondamentale indossare costantemente una guaina elastica per almeno un mese. A quindici giorni dall’intervento l’area operata va trattata con massaggi linfodrenanti per eliminare eventuali lievi irregolarità che potrebbero formarsi durante il processo cicatriziale. E’ possibile eseguire l’intervento in anestesia locale con una lieve sedazione se le aree d trattare sono modeste; alternativamente quando le regioni corporee sono numerose la liposuzione è eseguita in regime di ricovero in anestesia generale. Salvo complicazioni è possibile alzarsi il giorno stesso dell’intervento e riprendere le normali attività in cinque o sei giorni, tenendo presente che, per circa dieci giorni, le aree operate saranno doloranti.

LLA (Liposcultura Laser Assistita)

LLA (Liposcultura Laser Assistita)

La liposcultura laser assistita lla o sal last è una tecnica che combina la normale liposuzione all’utilizzo di un’apparecchiatura laser. 

Dopo aver aspirato il grasso in eccesso utilizzando le cannule esattamente come viene fatto nella liposcultura, si introduce una sottilissima fibra ottica collegata ad un’apparecchiatura laser che ha una lunghezza d’onda di 900nano metri, che sciogliendo il grasso residuo permette una considerevole retrazione della pelle.

Questa tecnica è utilizzata per ottenere risultati ancora maggiori rispetto alla liposcultura.

L’intervento chirurgico è eseguito con le stesse modalità della liposcultura, sia in anestesia locale con sedazione che in anestesia generale. La durata dell’intervento chirurgico è di poco maggiore rispetto alla tecnica classica. Non sarà necessario indossare guaine elastiche per più di tre o quattro giorni, il massaggio dovrà iniziare da due o tre giorni dopo l’intervento e si prolungherà per qualche mese.

Questa tecnica molto in auge in questo periodo è stata messa a punto dal Dr. Bianco Andrea e dal Dr. Graziano Dario, spesso presentata con grande successo a congressi e corsi internazionali. Ad oggi la casistica si compone di circa 1200 casi nel corso degli ultimi 12 anni.

Addominoplastica e miniaddominoplastica

Addominoplastica e miniaddominoplastica

ADDOMINOPLASTICA 

L’addominoplastica è un intervento eseguito in regime di ricovero in anestesia generale, che si propone di rimodellare l’addome attraverso la rimozione del tessuto cutaneo e adiposo in eccesso nella parte centrale e bassa dello stesso.

La dieta e l’esercizio fisico potrebbero non bastare per ottenere un ventre piatto e tonico: in seguito ad una gravidanza o una notevole diminuzione di peso, i muscoli addominali si possono allontanare fra loro con conseguente indebolimento della parete addominale o possono essere presenti smagliature e cedimenti cutanei.

L’intervento si esegue praticando un’incisione a livello pubico e dell’inguine ed eliminando l’eccesso di cute e di grasso. La cute e il tessuto adiposo sottocutaneo vengono sollevati dai piani sottostanti e, se necessario, viene riparata la parete addominale mediante l’accostamento dei muscoli retti; i tessuti superficiali sono dunque stirati verso il basso e il loro eccesso asportato. L’intervento richiede un riposizionamento dell’ombelico in un punto più alto e naturale. Le incisioni chirurgiche sono chiuse con materiali di sutura riassorbibili ma la cicatrice, sebbene diventi meno evidente col tempo e sia poco più lunga di quella di un taglio cesareo, è permanente. Al termine dell’intervento viene applicata un’abbondante medicazione compressiva che sarà successivamente sostituita da una guaina da indossare per quattro settimane.

La degenza ha generalmente una durata di uno o due giorni, mentre le attività sociali e il lavoro dovranno essere ridotti per circa tre/quattro settimane. Il dolore è generalmente di lieve entità e facilmente controllabile con analgesici.

Potrebbe essere necessaria una successiva revisione delle cicatrici in anestesia locale in alcuni punti per ottenere il miglior risultato possibile.

 

MINIADDOMINOPLASTICA

Si tratta di un intervento simile all’addominoplastica tradizionale ma meno invasivo; attraverso un’incisione sovrapubica si pratica la rimozione della sola parte più bassa del ventre situata tra l’ombelico e i peli pubici con un esito cicatriziale di più modesta entità. Questo tipo d’intervento, eseguibile in regime di day hospital in anestesia locale, consente un recupero delle normali attività in circa una decina di giorni.

Lifting coscia e lifting braccia

Lifting coscia e lifting braccia

II lifting di coscia e braccia è un procedimento chirurgico atto a migliorare i segni visibili dell’invecchiamento della radice degli arti e dell’aspetto generale di coscia e braccia, che si effettua rimuovendo l’eccesso di cute formatosi col passare degli anni.

Nelle braccia le incisioni percorrono la fascia interna delle stesse e del cavo ascellare, mentre nelle cosce sono sempre localizzate a livello inguinale e dell’interno coscia. L’intervento può essere eseguito sia in anestesia locale con sedazione che in anestesia generale ed ha una durata variabile dipendente dalla quantità di tessuto presente e da asportare.

Nelle prime 24-48 ore è consigliato riposo a letto. Durante la seconda e la terza settimana possono essere riprese gradualmente le normali attività.

Una guaina compressiva dovrà essere posizionata per quattro settimane.

Sebbene ci si debba aspettare una buona guarigione delle ferite, possono comparire cicatrici anomale a livello cutaneo e dei tessuti profondi, correggibili ambulatorialmente in un secondo momento.

Lifting gluteo

Lifting gluteo

L’intervento di lifting dei glutei è volto all’asportazione del grasso in eccesso in corrispondenza della regione glutea che presenta un moderato rilassamento della cute oppure asimmetria o doppia piega glutea. Tale condizione può essere di natura congenita-morfologica o può realizzarsi a causa dell’avanzare dell’età, oppure a seguito di cospicui dimagrimenti.

Con questa operazione è quindi possibile migliorare il profilo dei glutei, conferendo un aspetto di maggior tonicità e rotondità.

E’ possibile eseguire il lifting dei glutei anche mediante un’incisione localizzata tra il dorso e i glutei a forma di “ali di gabbiano”. Con questa tecnica si riesce ad ottenere il sollevamento del gluteo e la rimozione del grasso e della pelle eccedenti a livello della schiena.

Le due tecniche chirurgiche possono essere eseguite singolarmente oppure entrambe durante lo stesso intervento. 

L’operazione viene generalmente eseguito in anestesia generale, può essere svolto in sedazione loco-regionale oppure in anestesia locale con sedazione; generalmente in regime di ricovero solo diurno.

Dopo l’intervento è consigliato il posizionamento di una guaina elastica per alcune settima. Il dolore è di norma controllabile con i comuni analgesici e l’effetto migliorativo del lifting dei glutei risulta pienamente apprezzabile nei 3-6 mesi circa dopo l’intervento.

Chirurgia intima femminile

Chirurgia intima femminile

La regione delle labbra può presentare diversi inestetismi che possono essere migliorati con l’intervento cosiddetto di cheiloplastica o labioplastica.

L’operazione consiste nel modellamento delle labbra e consente di modificare la forma e il volume di esse, correggendo i difetti sgraditi dal paziente e variando (riducendo o aumentando) la sola componente rossa o la cute del labbro, o infine ambedue le parti.

Nel caso di labbra sottili può essere eseguita la labioplastica di aumento allo scopo di aumentare le dimensioni verticali delle labbra.

Nel caso invece di appiattimento e riduzione di tono conseguente all’invecchiamento, un modellamento finalizzato al ripristino di volume oppure un vero e proprio aumento delle labbra può essere ottenuto mediante l’uso di riempitivi quali filler, grasso autologo o impianti di fascia muscolare o di tendini, in alternativa impianti biocompatibili come il Gorotex.

In base alla tipologia di intervento scelto si deciderà l’utilizzo o meno dell’anestesia locale associata a farmaci sedativi.

Viene svolto generalmente in regime ambulatoriale e dopo l’intervento si provvederà all’applicazione di compresse imbevute di soluzione fisiologica ghiacciata per alleviare il dolore e evitare particolari edemi o ecchimosi. 

I punti di sutura sono rimossi generalmente dopo sette giorni dall’intervento.

Mastoplastica Additiva

Mastoplastica Additiva

La mastoplastica additiva è un intervento volto all’aumento del volume del seno mediante l’introduzione di protesi di silicone. Le candidate ideali per quest’operazione sono donne con mammelle sproporzionatamente piccole o asimmetriche, con forma e volume indesiderati o che hanno perso consistenza in seguito all’allattamento o di un forte dimagrimento.

La misura e la forma delle protesi viene scelta insieme al chirurgo nel corso della visita in studio, durante la quale vengono considerati attentamente fattori quali le dimensioni della mammella, del torace e la costituzione generale, nonché le preferenze personali. Esistono infatti sul mercato moltissime tipologie di protesi diverse da scegliere in funzione del risultato che si desidera ottenere. Oltre che per materiale contenuto, queste si differenziano anche per dimensione e forma. Per quanto concerne la forma, ce ne sono fondamentalmente di due tipi: quelle rotonde e quelle anatomiche che hanno una forma a goccia che va a mimare la vera e propria forma naturale del seno. Le protesi possono essere collocate in due posizioni differenti: sopra il muscolo pettorale, direttamente sotto la ghiandola mammaria, oppure al di sotto dello stesso.

Adottando il primo posizionamento, il seno apparirà molto tondo e si noterà con più facilità la presenza delle protesi stesse. Collocando invece la protesi sotto il muscolo pettorale si otterrà un risultato più naturale grazie al fatto che il muscolo modella e cela maggiormente la presenza della protesi, ed è quest’ultima procedura quella più frequentemente adottata.

Le incisioni per l’inserimento delle protesi possono essere fatte in diversi punti: sotto l’areola, nel solco sottomammario o a livello ascellare. L’incisione ascellare è tra tutte la più visibile e dunque la meno praticata; l’incisione areolare, quando l’areola è sufficientemente grande da consentire l’inserimento della protesi, è molto praticata: il confine tra l’areola e la pelle va infatti a costituire un buon accesso in quanto la cicatrice tende a mimetizzarsi molto bene. L’incisione nel solco mammario, se ben posizionata, tende anch’essa a ben mimetizzarsi, sebbene resti più visibile rispetto alla precedente. Esiste anche una scuola che propone l’inserimento delle protesi dall’ombelico ma questa pratica è considerata rischiosa.

L’intervento è eseguito in regime di ricovero in anestesia generale e dura circa un’ora e mezzo. 

Al termine dell’intervento viene applicato un reggiseno piuttosto consistente da indossare durante il periodo post-operatorio; il giorno successivo, dopo la visita di controllo del chirurgo, si potrà andare a casa osservando settimana di riposo e riprendendendo gradualmente le attività leggere, ma non sarà possibile fare sport prima di un mese.

L’organismo reagisce nei confronti delle protesi come con qualsiasi altro corpo estraneo, dando luogo alla formazione di una capsula fibrosa che con il tempo può tendere a costringere la protesi dandole una consistenza maggiore. Questa è la più comune complicanza nel lungo periodo della mastoplastica additiva, anche se tale evenienza si è notevolmente ridotta con l’uso delle protesi a superficie rugosa. Un’altra riduzione di frequenza della contrazione capsulare può essere ottenuta ponendo la protesi sotto il muscolo pettorale, ma anche in questo caso essa può presentarsi dopo mesi o anni. Raramente questo problema può richiedere un intervento chirurgico di correzione.

Mastoplastica Riduttiva e Mastopessi

Mastoplastica Riduttiva e Mastopessi

MASTOPLASTICA RIDUTTIVA

La riduzione mammaria è un intervento che si propone di migliorare l’aspetto di mammelle eccessivamente voluminose mediante la riduzione della loro massa, nonché il loro rimodellamento. L’intervento inoltre riduce sintomi preesistenti quali dolore, senso di fastidio al seno, alle spalle, al collo e alla porzione alta della colonna vertebrale.

L’intervento è eseguito in regime di ricovero in anestesia generale ed ha una durata di circa tre ore.

Disegni e misurazioni sono parti integranti ed essenziali in preparazione all’intervento; si eseguono prima dell’anestesia a paziente in posizione eretta e rappresentano una guida per le incisioni durante I’operazione quando questa sarà in posizione supina. L’intervento consiste nella rimozione di parte della cute e dei sottostanti tessuti della mammella, spostando l’areola più in alto e rimodellando i rimanenti tessuti in una configurazione più piccola e più alta. Le cicatrici lasciate da questo intervento, sebbene tendano a rendersi meno evidenti con il tempo, sono permanenti. Si eseguono una cicatrice circolare intorno all’areola, una nel solco sottomammario ed una verticale che le unisce. Occasionalmente può essere necessaria una revisione delle cicatrici per ottenere un risultato estetico ottimale, eseguibile in anestesia locale con un piccolo intervento.

L’intervento richiede generalmente uno o due giorni di degenza. Al termine dell’intervento si pratica una medicazione di sostegno che sarà rimossa dopo due giorni, per essere sostituita da una reggiseno sportivo da indossare notte e giorno per due mesi.

II lavoro e le attività sociali dovrebbero essere ridotte per almeno due settimane dopo l’intervento, mentre la guida può essere ripresa dopo due settimane. Se il lavoro della paziente fosse tale da richiedere attività fisica impegnativa, sarà necessario un periodo di convalescenza più lungo; le attività sportive possono invece essere riprese dopo quattro settimane.

 

MASTOPESSI

Quando si verifica una caduta del seno, che necessiti un riposizionamento della ghiandola con una eventuale rimozione della cute in eccesso, ma non si rende necessario eliminare il tessuto mammario, si procede con un intervento di mastopessi, simile per caratteristiche e tempi di recupero a quello di una mastoplastica riduttiva.

 

Ginecomastia

Ginecomastia

La ginecomastia è una malattia dell’uomo che provoca un aumento della ghiandola mammaria la quale, invece che essere atrofica, è presente e sviluppa la tipica massa mammaria femminile creando situazioni d’imbarazzo e disagio. Si distinguono due tipi di ginecomastia: a prevalenza ghiandolare, ossia dove l’aumento del volume a livello della mammella è dato soprattutto dalla ghiandola mammaria come nella donna; di origine adiposa quando l’aumento di volume del seno è dovuto al grasso localizzato a livello della mammella stessa.

L’intervento atto a correggere questa problematica è la liposcultura; attraverso delle piccole incisioni, praticate all’altezza del cavo ascellare o del solco sottomammario, si introduce una cannula andando ad aspirare il tessuto adiposo in eccesso. In taluni casi, qualora la componente ghiandolare sia particolarmente evidente, si rende necessario il ricorso ad un’incisione intorno al capezzolo al fine di rimuovere chirurgicamente l’intera ghiandola.